3DGence DOUBLE anteprima

Pietro Meloni Stampa 3D

Dopo la ONE, stampante desktop professionale dalle caratteristiche avanzate, l’azienda Polacca raddoppia, con la presentazione in anteprima di 3DGence DOUBLE, dotata appunto di doppio estrusore.

Il doppio estrusore in se non è certo una novità. Anzi, talvolta viene considerato una soluzione controversa. Se da un lato permette di utilizzare due materiali anziché uno, ad esempio per deporre supporti facilmente rimovibili o solubili, dall’altro implica generalmente problemi di calibrazione, rallenta la stampa, peggiora la dinamica aggiungendo masse mobili, riduce le corse utili…
Insomma, appunto un “optional” controverso.
Finché qualcuno, con idee intelligenti, non si preoccupa di progettare una implementazione che limiti (o elimini) i problemi appena citati, rendendo questo dispositivo realmente funzionale. Come non smetterò mai di sottolineare, l’evoluzione della stampa 3D non è spinta avanti da chi riesce a contenere i costi (usando magari componenti più scadenti), o da chi acquisisce popolarità con un marketing “furbo”. E’ spinta avanti dalla (seria) ricerca, dal desiderio di introdurre innovazioni con una ingegnerizzazione che assicuri una migliore qualità ed una maggiore semplicità d’uso.

E da questo punto di vista 3DGence, un’azienda nella quale su circa sessanta dipendenti, oltre quindici fanno parte del gruppo di ricerca e sviluppo, che produce ed assembla in Polonia con componentistica ai massimi livelli, ce la mette davvero tutta.

Il principale problema del doppio estrusore

Avevo già citato prima i principali punti deboli del doppio estrusore. Dimenticando di elencare il più importante. La calibrazione, con qualche sforzo, si risolve. Si può rinunciare ad una trentina di millimetri di corsa utile. Con un telaio più robusto e una migliore motorizzazione, anche l’aumento delle masse mobili si può superare. Ma c’è una cosa che, almeno nelle macchine desktop, costituisce un quasi invalicabile freno alla diffusione di questo dispositivo: la “contaminazione” delle stampe.
Già. Quando si utilizzano due estrusori, alternativamente chiamati a deporre parti dello stesso strato, non c’è altra possibilità che mantenerli alla corretta temperatura di estrusione per i materiali coinvolti tutto il tempo. Non è pensabile spegnerne uno mentre stampa l’altro e viceversa, e riaccenderlo quando è il suo turno: questo implicherebbe tempi biblici, e in fondo non risolverebbe il problema dell’oozing. Maledetto oozing! Si, mantenendo i due estrusori a temperatura, non si sfugge. Quello non operativo tende, in modo più o meno marcato, a “colare” materiale. Che andrebbe a sporcare, a contaminare appunto, il materiale stampato dall’altro estrusore nel momento in cui entrasse in funzione.
E’ come se i due estrusori si facessero un dispetto reciproco, come due fratelli gelosi tra loro, nel danneggiare il lavoro appena fatto dal “concorrente”. Questo fastidiosissimo problema viene generalmente risolto imponendo all’estrusore chiamato in causa di “pulirsi” in qualche maniera giusto prima di entrare in funzione. Come? Deponendo del materiale in un oggetto di supporto (generalmente una torre, o una sorta di “sarcofago” generato dallo slicer attorno al modello). In qualche modo, questo sistema riduce il danno. Se la torre non cade prima, se il sarcofago non crolla, etc. Ma implica inevitabilmente una perdita di tempo e di materiale. Una considerevole perdita di tempo. Uno scotto da pagare.

3DGence DOUBLE

La soluzione 3DGence DOUBLE

Non sono ancora in condizione di approfondire troppo questo argomento. I dettagli tecnici non sono ancora di dominio pubblico, e quindi non divulgabili. Ma due o tre cose si possono dire. La prima è che l’estrusore non utilizzato viene sollevato. E questo evita che graffi, o addirittura distacchi il modello depositato dall’altro estrusore. La seconda, connessa al problema dell’oozing, è che l’ugello dell’estrusore che non sta stampando viene chiuso da una lamina. Quindi non può colare.
Il tutto avviene in una frazione di secondo, riportando i tempi di stampa ed il consumo materiale agli stessi livelli delle stampe con singolo estrusore.

Il sistema deriva dalla soluzione già sperimentata con successo nella F340, la stampante industriale di casa 3DGence che ha introdotto importanti innovazioni nel segmento di fascia alta. E’ particolarmente interessante che sia stato implementato, sebbene con alcune differenze, anche in una stampante desktop. 3DGence DOUBLE appare la prima macchina da tavolo che si sia seriamente posta il problema di semplificare e rendere efficiente la stampa con doppio estrusore, eliminando i tempi morti della deposizione di wipe tower o wipe walls.

Basata in parte sulla precendente ONE, una delle stampanti 3D deskop più accurate sul mercato, già ricca di numerose innovazioni tecniche e costruita con una componentistica di eccezione, la 3DGence DOUBLE introduce anche un pannello touch screen e un accattivante design, mantenendo inalterate alcune determinanti caratteristiche come la robustezza del telaio, le guide prismatiche, le viti a ricircolo e gli endstop ottici.

Mentre attendiamo con ansia maggiori informazioni riguardo alla disponibilità di questo nuovo modello e al prezzo, una anteprima del backstage per le prime fotografie “di scena”:

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