CreatBot D600

Pietro Meloni Creatbot, Stampa 3D

La CreatBot D600 è la (efficace) risposta dell’azienda di Shenzen alle esigenze di stampanti industriali di grande formato ad un prezzo non esorbitante. Robusta come un carro armato (130 Kg. di peso), con una sofisticata meccanica e in grado di utilizzare praticamente qualsiasi filamento in commercio incluso il Peek, è un avversario difficile da battere.

CreatBot D600 Pro
La CreatBot D600, disponibile anche nella versione Pro

Con un volume di stampa di ben 216 litri, pari a quello di quattro Raise Pro2 Plus, ne condivide in parte la stessa architettura. Il piano di lavoro può scorrere infatti su quattro guide cilindriche (che sembrano colonne), ed utilizza due viti a ricircolo da 18 mm. per la movimentazione in Z.
Quello che cambia radicalmente è la soluzione per gli azionamenti XY. Considerata la corsa degli assi di oltre 70 cm., si è optato per una architettura HBot e l’impiego di guide lineari prismatiche, decisamente più rigide di quelle cilindriche. Naturalmente tutto rigorosamente a ricircolo di sfere.
Buona la finitura della solida carrozzeria in acciaio. La CreatBot D600 è provvista di doppi sportelli (frontale e superiore, quest’ultimo ammortizzato), e di quattro finestre laterali che consentono un’ottimale visibilità da tre lati. I filamenti sono collocati sul lato posteriore, accessibili tramite due ulteriori sportelli dedicati. Nella versione Pro, la camera filamenti, che può ospitare due bobine sino a 2,5 Kg., è deumidificata e riscaldata.

Una grande meccanica

L’ho sempre sostenuto, e continuo a sostenerlo. La solidità del telaio e la qualità dei componenti meccanici in una stampante fanno la differenza. E’ inutile poter raggiungere elevate velocità, se le masse mobili entrano in vibrazione per una meccanica sottodimensionata. Si creano fenomeni di risonanza che sono all’origine del famigerato effetto Ghosting: la ripetizione di pattern verticali – una sorta di onde – subito dopo un repentino cambiamento di direzione del movimento dell’estrusore. Questa ed altre aberrazioni che influenzano negativamente la qualità di stampa si curano con una meccanica sufficientemente rigida, che contemporaneamente consenta movimenti fluidi. Per l’appunto, basata su guide lineari prismatiche sufficientemente dimensionate. Soprattutto se le corse degli assi X e Y superano i 200 mm.

Guide prismatiche della D600
Le guide prismatiche della D600

Il gruppo di stampa della CreatBot D600

La stampante è dotata di un doppio estrusore a trazione diretta, all-metal.
Vengono forniti 4 hot end, due con temperatura massima di 260°C (utilizzabili per ABS, PLA, PET, PC, Nylon, flessibili etc.), e due con temperatura massima di 420°C e ugello in martensite per materiali ad alte prestazioni. E’ possibile configurare la stampante con due hot-end diversi tra loro per lavorare a turno con materiali diversi, o con due hot-end uguali per utilizzare ad esempio supporti solubili, diversi colori etc. L’altezza degli estrusori è regolabile per un perfetto allineamento degli ugelli.
Gli ugelli, identici a quelli della F430, sono disponibili in misure da 0,2 mm sino a 1,2 mm. Su una stampante di queste dimensioni, gli ugelli di grande diametro si apprezzano in maniera particolare. Nella versione attuale, la stampante utilizza filamenti da 1.75mm (per me preferibili), ma può essere ordinata anche nella versione con filamenti da 3 mm.

Gruppo di stampa della D600
Il compatto gruppo di stampa della CreatBot D600. L’altezza degli estrusori è regolabile.

Il piano di lavoro

Parliamo in questo caso di un piano di lavoro enorme, circa 800 x 800 mm. Il piano è realizzato in alluminio, sul quale è fissata una lastra in vetro temperato rivestita con pellicola BuildTak. Non è facile con queste dimensioni assicurare una perfetta planarità. La CreatBot D600 Pro è dotata tuttavia di una sonda BlTouch che permette, attraverso una serie di rilevamenti, di memorizzare la mappa di calibrazione. Questo consente, sin dal primo strato, una deposizione ottimale del filamento.

Piano di lavoro della CreatBot D600
Il piano di lavoro della CreatBot D600

Camera calda / vano bobine riscaldato e deumidificato

E’ uno degli importanti punti di forza di questa stampante. Capace di assicurare una temperatura interna sino a 70°C, riduce sensibilmente il ritiro, le deformazioni e la delaminazione nel caso di grandi modelli. Il risultato si presenta decisamente più resistente da un punto di vista meccanico, e privo di tensioni interne che possono portare a fratture nel modello. Per assicurare una maggiore affidabilità, la camera calda è gestita da un secondo alimentatore, dedicato a questa funzione. Anche per quanto riguarda i filamenti, una buona notizia: sono collocati in due camere chiuse, e possono essere preriscaldati a 45 o 65 gradi, e vengono costantemente deumidificati. Questo consente di stampare in modo ottimale anche materiali particolarmente igroscopici, come il Nylon e il PVB (PolySmooth). Il preriscaldamento evita eccessivi sbalzi di temperatura nel materiale di stampa, e contribuisce ad ottenere parti robuste e prive di tensioni interne.

CreatBot D600 unità di riscaldamento
L’unità di riscaldamento a convezione della camera calda (CreatBot D600 Pro).
Camera filamenti della CreatBot D600 Pro
Le camere filamenti, riscaldate e deumidificate (D600 Pro)

Sensore di fine filamento

Su una stampante di queste dimensioni, è possibile, e anche probabile che il filamento finisca prima della fine della stampa. Nessun problema. Un apposito sensore rileva la mancanza di filamento, ed avvia un processo che consente di sostituire la bobina con una nuova. La stampa viene interrotta, il piano si abbassa per evitare che l’ugello caldo rimanga a contatto con il modello, e viene memorizzata la posizione esatta nella quale l’erogazione di materiale si è interrotta. Una volta sostituita la bobina, il lavoro può riprendere senza soluzione di continuità.

Blackout

La gestione delle interruzioni di energia è uno dei punti qualificanti della CreatBot D600. Diverse macchine permettono di riprendere il lavoro nel caso di un blackout. Implementare questa funzionalità è relativamente semplice: si tratta di memorizzare il punto esatto nel quale si trovava, all’interno del percorso di deposizione, l’ugello nel momento in cui l’interruzione di energia si è verificata. In realtà, questo tipo di approccio (da solo) non è sufficiente per affrontare al meglio un’eventualità del genere. Se la macchina si spegne improvvisamente, l’hot end e l’ugello rimangono ancora caldi per alcuni minuti. Se restano a contatto con il modello in corso di stampa, è facile intuire che questo viene danneggiato. Il lavoro può in seguito riprendere, ma con un vistoso segno, talvolta un vero e proprio foro, nel punto nel quale si era interrotto. La CreatBot D600 fa qualcosa in più: all’atto dell’interruzione viene effettuato un repentino abbassamento del piano di circa 20 mm., sfruttando una potente batteria tampone. Questo evita che il modello venga danneggiato, e consente all’operatore di pulire l’ugello, dal quale può ancora fuoriuscire del materiale, prima di riprendere il lavoro.

CreatBot D600 ripresa del lavoro dopo interruzione
Funzionalità di ripresa lavoro dopo interruzione di energia o fine filamento

Spegnimento automatico a fine lavoro

Sembra strano, ma pochissime stampanti sul mercato prevedono uno spegnimento totale automatico a fine lavoro. Se sulle stampanti di modesto volume è assai probabile che il lavoro termini mentre è ancora presente l’operatore, che potrà spegnere la stampante ed estrarre il modello, quando si parla di un volume utile di 216 litri come in questo caso, i tempi di stampa possono facilmente raggiungere diversi giorni. E la stampa può terminare a qualsiasi ora. Per evitare di lasciare la stampante accesa magari per un’intera notte, è sempre possibile far partire il processo ad un orario adeguato. Ma sicuramente questo è scomodo, per varie ragioni. Per essere certi di presidiare la fine stampa, potremmo doverla far partire di notte (scomodo); il calcolo dei tempi potrebbe essere errato. In ogni caso, la necessità di avviare la stampa ad una certa ora può far perdere preziose ore di produttività. Nella CreatBot D600 tutto è molto più comodo e semplice. Al termine delle operazioni, la stampante si spegne automaticamente.

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