l’HSM deriva da una lunga ricerca, seguita ad una incontestabile considerazione: nessun materiale è “perfetto”, e adatto a qualsiasi applicazione.
E anche i materiali più comunemente sfruttati per le loro caratteristiche positive, presentano frequentemente più o meno seri “problemi collaterali”.
Questi sono i principali difetti “congeniti” presenti nel DNA delle più diffuse famiglie:
ABS
- tendenza a sviluppare deformazioni (warping),
- difficoltà di utilizzo e necessità di specifiche e complesse condizioni di stampa
- scarsa adesione al piano di lavoro
- comparsa di crepe e delaminazioni
- bassa velocità di stampa
- provenienza “sintetica”, non biodegradabile
PLA e derivati
- fragilità, scarsa resistenza all’impatto
- bassa qualità delle superfici
- aspetto lucido, che evidenzia i layer e rende meno percepibili i dettagli
- difficoltà di incollaggio, carteggiatura, lavorazioni meccaniche (foratura, filettatura)
- scarsa resistenza al calore
PETG
- spiccata tendenza allo “stringing”
- difficoltà di incollaggio
- scarsa qualità estetica
- aspetto traslucido, inadatto per rappresentare fini dettagli
Insomma, sembra proprio che la scelta di un filamento per una sua peculiare caratteristica, comporti inevitabilmente anche l’accettazione dei suoi limiti. O forse no…
Partendo dalla lista dei “difetti” elencata in alto, e dall’intento di eliminarli, abbiamo cercato di sviluppare un filamento che si avvicinasse il più possibile al materiale ideale. E credo abbiamo raggiunto un ottimo risultato.
HSM
Nella terminologia CNC, HSM sta per “High Speed Machining”. Uno tra i primi obiettivi era quello di aumentare la produttività, piuttosto scarsa nelle macchine FDM, con la possibilità di stampare a velocità più elevate senza compromettere la qualità. L’HSM si può stampare sino a 120 mm/sec. senza riflessi negativi sulla definizione delle superfici e sulla robustezza del modello. Ma la velocità non è tutto. Volevamo fosse resistente, lavorabile, con elevate qualità estetiche, e compatibile con l’ambiente.
Vediamo cosa abbiamo raggiunto, punto per punto:
- tendenza a sviluppare deformazioni. Risolto. La tecnologia zero warping permette di realizzare anche stampe di grande volume senza apprezzabili fenomeni di imbarcamento.
- difficoltà di utilizzo e necessità di specifiche e complesse condizioni di stampa; scarsa adesione al piano di stampa. Risolto. L’HSM presenta un’adesione ottimale, e può essere stampato anche su piano freddo, con macchine totalmente aperte. La temperatura di stampa è di 230-255°.
- comparsa di crepe e delaminazioni. Risolto. Questi fenomeni non si presentano.
- bassa velocità di stampa. Risolto. Come accennato in precedenza, si possono raggiungere velocità di stampa di 120mm/sec. ed oltre
- provenienza “sintetica”, non biodegradabile. Risolto. L’HSM è compostabile e biodegradabile.
- fragilità, scarsa resistenza all’impatto. Risolto. Il materiale presenta caratteristiche meccaniche superiori rispetto a quelle dell’ABS.
- bassa qualità delle superfici, aspetto lucido, che evidenzia i layer e rende meno percepibili i dettagli. Risolto. L’HSM è opaco, ha un’eccellente resa estetica e si presta a rappresentare anche i più fini particolari.
- difficoltà di incollaggio, carteggiatura, lavorazioni meccaniche (foratura, filettatura). Risolto. Il materiale è facilmente carteggiabile, si può incollare, forare, maschiare, filettare etc.
- scarsa resistenza al calore. Risolto. Dopo annichilamento, può resistere a temperature sino a 97° senza sviluppare deformazioni.
- spiccata tendenza allo “stringing”. Risolto. Le fastidiose “bave di ragno” che caratterizzano il PETG sono totalmente assenti.
- aspetto traslucido, scarsa visibilità dei particolari. Risolto. L’HSM è totalmente opaco alla luce e produce ombre nette, in grado di accentuare la geometria dei fini dettagli.

Gatto funerario egiziano, stampato in HSM con Cetus3D
I filamenti HSM sono già disponibili nei colori industriali grigio chiaro, grigio ferro, nero, bianco e rosso. Li potete trovare nella sezione e-Shop. Dopo averli provati, sarà difficile rinunciarci.