Tutte le scansioni implicano peculiari difficoltà, e possono richiedere tecniche ed attrezzature diverse: in particolare, la scansione delle statue all’interno di musei pubblici presenta specifiche problematiche.
Sono quindi lieto di poter condividere un’esperienza piuttosto singolare, che ha messo a dura prova sia le nostre competenze, sia gli strumenti che abbiamo utilizzato.
Il lavoro
Questo servizio riguardava la scansione di cinque statue di grandi dimensioni (circa 3 m). Nei primi due casi (Apollo e Dafne e Perseo e Medusa) si trattava di accurati modelli in grandezza naturale presenti presso gli studi di Cinecittà. Le altre tre statue sono originali conservati nella sala dei 500 del museo degli Uffizi a Firenze, collocati su basamenti alti circa due metri.
Le esigenze del committente
Il lavoro è stato commissionato un importante azienda che si occupa di effetti speciali. L’obiettivo era quello di ottenere modelli digitali, da utilizzare per una produzione cinematografica di un film d’azione. Non conosco fino in fondo i dettagli, ma credo che nel film le statue siano coinvolte in un qualche evento catastrofico (esplosioni?), ed era quindi ovviamente necessario utilizzare delle “copie”.
Le complicazioni
Le due statue presenti a Cinecittà dovevano essere trasportate dal magazzino nel quale normalmente si trovano in uno studio che potesse consentirne l’acquisizione. Dotato quindi di un’illuminazione omogenea, e di sufficiente spazio per consentire l’acquisizione del modello, che è avvenuta utilizzando una normale scala, di altezza considerevole (c.a. 4 metri). Il trasporto non ha presentato particolari problemi: le statue erano di resina, costituite da più parti che sono state assemblate nello studio nel quale è avvenuta la scansione.
Per quanto riguarda le statue presenti nel museo degli Uffizi, la situazione era decisamente più complicata.
In primo luogo, le statue sono di marmo, assolutamente inamovibili. L’illuminazione è progettata per accentuare le ombre e permettere al visitatore di coglierne i dettagli: quanto di meno appropriato per la scansione 3D. Un ulteriore vincolo: a causa degli orari di apertura al pubblico, il tempo disponibile era soltanto di poche ore: dall’orario di chiusura serale sino alla mezzanotte. Impossibile ripetere eventualmente l’operazione in altre date.
La scansione delle statue ha richiesto la costruzione di un trabattello di quasi sette metri, che è stato montato sul luogo. La loro distanza dal muro, in alcuni casi inferiore a trenta centimetri, poneva serie difficoltà di accesso alla parte posteriore. Ovviamente, non era possibile toccare in alcun modo le statue.
L’attrezzatura usata per la scansione delle statue
Più che mai abbiamo apprezzato la versatilità degli scanner hand-held, e la leggerezza e velocità di Artec EVA. Queste caratteristiche hanno permesso di scegliere gli angoli di ripresa e le traiettorie più adatte per acquisire tutti i dettagli nel minor tempo possibile. Con uno scanner fisso (su treppiede), la scansione sarebbe stata pressoché impossibile. Molto comoda anche la possibilità di acquisire le scene immediatamente, senza dover effettuare alcun tipo di calibrazione o regolazione.
Lo scanner, alimentato a batteria, è stato collegato ad un portatile Sager abbastanza “prestante” (I7 4Ghz con 32 Gb di RAM), che ci ha permesso di acquisire con una velocità media di 13-14 fotogrammi al secondo.
Di grande ausilio l’ultima versione di Artec Studio (13), che assicura una regolazione continua della sensibilità dello scanner, consentendo una buona qualità di acquisizione anche con un’illuminazione radente che accentuava le ombre. Un altro vantaggio della versione 13 nella scansione delle statue è stato la elevata quantità di fotogrammi visibili nell’anteprima in tempo reale. Questo ci ha permesso di controllare accuratamente quali zono erano già state scansionate, e quali ancora dovevano venire acquisite. L’impressionante velocità di questa versione del software è stata provvidenziale. Ci ha permesso di effettuare l’allineamento dei vari frammenti pressoché in tempo reale: in questo modo abbiamo potuto evitare di riprendere per sicurezza più dati di quanto non fosse necessario.
L’intero lavoro di scansione delle statue ha richiesto circa 9 ore, delle quali circa 5 al museo degli Uffizi, durante le quali sono stati acquisiti circa 115 Gb di dati.

Scansione delle statue: Ercole e il cinghiale
Il postprocessing è stato effettuato pressoché interamente con Artec Studio 13, ad esclusione della ricostruzione di alcune piccole parti nel retro delle statue che non erano raggiungibili con lo scanner per la distanza dal muro insufficiente, effettuata con ZBrush.